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Mosaici nell’alto Adriatico

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Ecclesiatico ed erudito, Giuseppe Alessandro Furietti (Bergamo 1684-Roma 1764) partecipò, negli anni trascorsi a Roma presso la corte papale, alla riscoperta dell'arte classica e alla nascita della moderna archeologia, conducendo importanti scavi nella Villa Adriana di Tivoli. Il suo particolare interesse per il mosaici si concretizzò nella stesura in lingua latina del trattato De Musivis (“I mosaici”) in cui, incrociando fonti antiche e moderne, ricostruiva la genesi e lo sviluppo di questo particolare linguaggio e ne classificava materiali, tecniche e applicazioni, dall'antichità fino al proprio tempo. La contiguità tra mosaici pavimentali e parietali, il loro andamento avvolgente, del tutto diverso da quello della pittura da cavalletto, è un dato che attraversa tutto il libro di Furietti. Lo si ritrova anche in questo passo, che magnifica l'interno della Basilica di San Marco a Venezia quale era possibile vederlo a metà del secolo XVIII. Traduzione e titolazione nostra, da G.A. Furietti, De Musivis, Salvioni, Roma 1752, pp. 96-97.

Ricordiamo altri due pavimenti, di cui il primo è all’interno della Cattedrale di Torcello nella laguna di Venezia, il secondo invece ad Arbe 〈1〉, una delle isole della Dalmazia, nella Chiesa di San Giovanni del Padri Minori Conventuali, dove resta ormai solo qualche traccia dell’antico pavimento. A questi aggiungeremo l’altro mosaico, che orna il pavimento della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Vercelli, in cui è rappresentata la storia di Giuditta e Oloferne.

Riteniamo tuttavia che il pavimento decorato con maggiore eleganza, e superiore a tutti gli altri, sia quello posto in opera nella Basilica di San Marco a Venezia, dove si vedono animali, piante ed altri ornamenti raffigurati dai mosaicisti con arte meravigliosa, e mentre la parte bassa della Chiesa è tutta rivestita di marmi, quella alta è ricoperta di pietruzze dorate, e vede alternarsi immagini con storie del vecchio e del nuovo Testamento realizzate a mosaico finissimo, delle quali Sansovino 〈2〉 dà ampia descrizione, ed essa pure si può ammirare ancor oggi.

〈1〉 L'odierna Rab [ndr].

〈2〉 Si tratta di Francesco Sansovino (1521-1586), autore di Venetia, città nobilissima et singolare, Giacomo Sansovino, Venezia 1581 [ndr].

In alto: Anonimo, Ritratto del Cardinale Giuseppe Alessandro Furietti (particolare), 1760 circa, olio su tela, Bergamo, Biblioteca Angelo Mai (Danielkwiat/Wikimedia Commons). Sotto: riproduzione delle pagine 96 e 97 del libro di G.A. Furietti "De Musivis", Salvioni, Roma 1752.

 

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