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Apparecchiare gli ornamenti

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La costruzione della voluta ionica è uno dei temi più appassionanti della cultura rinascimentale. Farne esperienza avendo come riferimento le ricette del Vignola e del Palladio significa afferrare il senso profondo della decorazione come arte 〈1〉. Se il trattato palladiano ha forma ampia e distesa, quello di Jacopo Barozzi detto il Vignola è, al paragone, uno stringato prontuario. In esso ogni pagina è, sostanzialmente, una scheda tecnica provvista delle indicazioni essenziali. Nessun preambolo teorico, nessuna dissertazione storico-estetica. La modulazione delle misure è rigorosamente algebrica e ha come base di riferimento interna il semidiametro della colonna.

Si discute ancor oggi se la più famosa e riprodotta delle tavole vignolesche, quella che allinea uno accanto all’altro i cinque ordini (tuscanico, dorico, ionico, corinzio, composito) appartenga al progetto originale dell’autore o non sia stata invece aggiunta in seguito. Sta di fatto che dal 1562, anno della prima edizione, fino a tutto il secolo XIX, la Regola dei cinque ordini dell’architettura ebbe innumerevoli ristampe. Possiamo immaginare questo agile volume circolare (in edizioni della più varia qualità e formato, ora ufficiali ora contraffatte) nei cantieri, nelle botteghe e nelle accademie di tutta Europa, per fornire non solo agli architetti ma anche agli scalpellini, ai muratori, ai capimastri, ai quadraturisti, ai giovani apprendisti e studenti, le notizie essenziali alla messa in opera di piccoli e grandi apparati decorativi sia plastici che pittorici.

La pittura o la scultura di un’epoca non si possono rifare in un’epoca diversa. La decorazione sì: ogni epoca innesta le ricette classiche su una cucina diversa, travasa il vino vecchio in una botte nuova.

〈1〉 Vedi, su questa stessa rivista,  A. Palladio, J. Vignola, Come si costruisce la voluta ionica, 6 marzo 2013.

In alto: Jacopo Barozzi detto il Vignola, Palazzo Farnese, rosone nel pavimento della Cappella (particolare), 1550-59,  Caprarola.  Sotto: Jacopo Barozzi detto il Vignola, Chiesa di Sant'Andrea sulla Via Flaminia, 1553 circa, Roma. 

 

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